Riscopriamo la Confessione
Nessun sacramento si può celebrare da solo e nessuno vi è mai solo uno spettatore.
Confessore e penitente sono co-protagonisti di un unico evento di salvezza: iI confessore svolge un compito paterno, perché rivela agli uomini il cuore del Padre e impersona Gesù, buon Pastore”.
“Dal volto del vicino si sale a quello di Dio”. (Lévinas).
C'è una differenza radicale tra la Confessione e qualsiasi atto giudiziario umano: ciò che conta di più in questo gesto liturgico – e che è motivo di serenità e di gioia profonda – non è tanto ciò che in passato si è fatto di male (da cui peraltro siamo liberati), quanto ciò che in futuro si intende fare di bene (il proposito è l'inizio di una vita nuova).
Qui non c'è da “pagare una multa” per gli errori commessi, ma da “ricambiare un regalo”: al dono ricevuto (la grazia sacramentale) corrisponde un impegno maggiore a vivere la vita secondo il Vangelo.